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L'echinococcosi è una malattia parassitaria causata dall'Echinococco granulosum, una piccola tenia (verme) della lunghezza di 2-3 mm. L'infezione è particolarmente frequente fra le persone dedite alla pastorizia e all'allevamento del bestiame. L'E. granulosum parassita abitualmente, senza però produrre malattia, l'intestino del cane: le uova vengono poi eliminate con le feci. Il contagio avviene per ingestione accidentale di queste uova. Particolarmente suscettibili a contrarre l'infezione sono gli ovini, i bovini, i suini e purtroppo anche l'uomo. Questi vermi si localizzano dapprima nell'intestino tenue, poi ne attraversano la parete, e da qui giungono al fegato determinando la formazione di cisti che lentamente si accrescono (CISTI IDATIDEE) e che sono responsabili dei sintomi e segni della malattia (da compressione delle strutture circostanti legate al loro accrescimento, rottura con manifestazioni tossico-allergiche fino allo shock anafilattico, sovrainfezione.). Talvolta i parassiti superano il filtro epatico e possono così giungere al polmone (tosse, dolori toracici e febbricola si accompagnano talvolta a emoftoe ed eccezionalmente anche alla rottura della cisti in un bronco con la fuoriuscita del suo contenuto: "vomica idatidea"), e più raramente anche ad altri organi. Agli esami di laboratorio è frequente il riscontro, così come in altre parassitosi, di un aumento degli eosinofili (un tipo particolare di globuli bianchi). La rimozione chirurgica delle cisti è spesso il trattamento di scelta. Quando vi siano controindicazioni all'intervento o in altre situazioni si può ricorrere anche alla terapia medica con farmaci quali: l'albendazolo, il mebendazolo ed altri composti benzimidazolici. Ottimi risultati si hanno anche con tecniche più recenti quali l'aspirazione percutanea, con successiva iniezione di soluzioni saline e riaspirazione, il tutto sotto semplice guida ecografica. |
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