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  Dr. House Italia - Malattia di Chagas
MALATTIA DI CHAGAS
 

Questa sera finalmente ritorna House con il primo dei 4 nuovi episodi della quarta serie. La puntata inizia con Jeff, un pulitore di tappeti, che trascorre la pausa pranzo con la moglie davanti al Princeton Hospital durante uno sciopero degli infermieri. Improvvisamente Jaff inizia a presentare NISTAGMO (movimento involontario e coniugato degli occhi che si manifesta per lo più come scosse) e poi cade a terra svenuto (SINCOPE). Viene quindi condotto in Pronto Soccorso dove tuttavia, a causa del caos creato dallo sciopero, è costretto a sostare ed attendere per diverse ore. House che nel frattempo, sta gironzolando per il Pronto Soccorso evitando Cuddy, viene attratto da quest’uomo che stranamente non si lamenta ed è gentile con tutti e, perplesso di questo comportamento (molto diverso da House!!!), decide di ricoverarlo. Da notare che da circa undici anni Jeff oltre a questo comportamento “cordiale” riferisce anche DISGEUSIA (cioè un alterato senso del gusto: tutto ha il sapore di meringa al limone!). Il suo staff non crede alle diagnosi differenziali proposte da House e anzi lo deride pensando che si tratti solo di un banale malessere in una persona molto educata. Ma così non risulterà … e alla fine Kurtner avrà un’illuminazione e risolverà il caso: il paziente era veramente malato ed infatti era affetto dalla MALATTIA DI CHAGAS. E adesso dopo questa lunga (forse troppo, ma mi sono lasciato prendere dallo show!) introduzione passiamo alle consuete note cliniche.

 

La Malattia di Chagas o TRIPANOSOMIASI AMERICANA è una malattia causata da un parassita: il TRIPANOSOMA CRUZI. La malattia viene frequentemente contratta attraverso il contatto con le feci di cimici infette. Ma è bene ricordare che la malattia, seppur molto raramente, può tuttavia essere trasmessa anche: attraverso le trasfusioni di sangue; oppure dalla madre infetta al bambino (congenita) o ancora da un organo trapiantato da donatore infetto! La malattia esiste solo nel continente americano. E’ presente in quasi tutti i paesi dell’America Latina, nelle aree rurali e nelle zone più povere limitrofe alle grandi città (Jeff, prima di sposarsi, era infatti stato nelle Peace Corps in Costa Rica!).

 

Dal punto di vista clinico, per semplificare, diremo che la malattia ha una fase acuta ed una fase cronica. La Malattia di Chagas ACUTA si manifesta dopo pochi giorni dall’infezione e può durare alcune settimane o mesi. I parassiti in questa fase possono essere ritrovati nel sangue circolante. In molti casi questa fase ha un decorso lieve o moderato o non si verifica affatto (INFEZIONE ASINTOMATICA). La sintomatologia, quando evidente, è caratterizzata da febbre elevata, ingrandimento del fegato (epatomegalia) e della milza (splenomegalia), anemia, e raramente segni di severa infiammazione del cuore (MIOCARDITE ) o del cervello (Jeff aveva iniziato a manifestare questo “cambio” di personalità ed anche la disgeusia probabilmente a seguito di una iniziale localizzazione cerebrale della malattia, che avrebbe determinato una forma di encefalite cronica. Dopo il trattamento cortisonico per trattare una non meglio definita forma di epatite, in occasione della visita della moglie egli ritorna scortese e arrabbiato! Non è chiaro il perché. Il cortisone potrebbe aver in parte migliorato il danno cerebrale agendo come antinfiammatorio e quindi corretto il comportamento falsamente gentile di prima?)

In questa fase la mortalità è bassa e comunque inferiore al 5%. Dopo la fase acuta molte persone infette vanno incontro ad un lungo periodo asintomatico durante il quale solo raramente possono essere riscontrati ancora i parassiti nel sangue circolante, e ovviamente durante questo periodo, specialmente se la forma acuta è decorsa in modo asintomatico, molte persone infette non sono a conoscenza della loro infezione in atto. Da sottolineare però che la maggioranza di questi possono rimanere asintomatici per tutta la vita senza sviluppare mai alcun sintomo legato alla Malattia di Chagas. Purtroppo però circa il 30% svilupperà a distanza di circa 10-20 anni una malattia CRONICA caratterizzata classicamente da ALTERAZIONI DEL RITMO CARDIACO con possibilità di morti improvvise (Jeff sempre dopo la visita della moglie manifesterà un attacco cardiaco!), CARDIOMIOPATIA (dilatazione del cuore che così ingrandito non è più in grado di pompare bene il sangue, con tutto quello che ne consegue), DILATAZIONE DELL’ESOFAGO (con disturbi dell’alimentazione) e del COLON (MEGACOLON) (con disturbi nel passaggio delle feci).

 

La diagnosi nella fase acuta può essere fatta con l’osservazione del parassita all’esame microscopico di uno striscio di sangue. Altrimenti viene generalmente fatta attraverso dei tests sierologici specifici (se si ricorda ad un certo punto il team sospetterà che Jeff sia affetto da neurosifilide perché la VDRL, un test per la sifilide, era risultato positivo e veniva iniziato da subito un trattamento con penicillina. Questo è un errore grossolano del team perché è noto che la VDRL spesso presenta dei falsi positivi, cioè altre malattie possono dare VDRL positive in modo aspecifico, e non solo la malattia di Chagas ma anche l’HIV, il LES ed altre malattie autoimmuni, la malattia di Lyme, infezioni da micoplasma, EBV…  . Nella pratica la diagnosi di sifilide deve sempre essere confermata almeno da un altro test specifico, il quale in questo caso non era però stato fatto!).

 

Il trattamento specifico (benznidazolo, nifurtimox, antifungini) è raccomandato in tutti i pazienti diagnosticati nella fase acuta, nelle infezioni congenite e nei pazienti immunodepressi. Possono beneficiarne anche i bambini ed in genere tutti i pazienti in cui l’infezione dura da pochi anni. Nei soggetti la cui infezione dura da più di 10 anni le percentuali di guarigione sono basse e non superiori all’8-25 % dei casi. (House assicura che con il trattamento il paziente sarebbe guarito in un mese. Da quanto detto però capite che purtroppo nessuno può avere questa certezza e nemmeno House!). Per i problemi cardiaci o gastrointestinali della malattia il trattamento potrà essere solo sintomatico.

 

Non esiste un vaccino attualmente utilizzabile contro la malattia. Il solo mezzo di protezione consiste nell’applicazione di misure di protezione contro le cimici che solitamente vivono negli anfratti dei muri o delle soffitte delle case. Ovviamente si tratta di migliorare le condizioni socio-economiche delle popolazioni a rischio (che come al solito sono prevalentemente le persone povere quelle che si ammalano ed inoltre il problema non è cosa da poco poichè si stima che le persone affette siano attualmente circa 8-12 milioni. Questo significa in definitiva combattere la miseria, e non solo, in un territorio immenso quale è l’America Latina!). 

 

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