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  Dr. House Italia - Malattia di Lyme

MALATTIA DI LYME

Il settimo episodio della 4° stagione che è andato in onda questa sera a seguito di una replica, inizia con Kenny, un ragazzo di 16 anni, con una evidente deformazione del viso, che arriva all’Ospedale di Princeton-Plainsboro per sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica. Prima dell’intervento compare una grave FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE (negli episodi di House sembra essere una costante!) che richiederà una rapida defibrillazione, il posizionamento di un pacemaker temporaneo esterno e … lo studio di House e del team che condurrà fino alla diagnosi finale di MALATTIA DI LYME. Devo dire che la diagnosi è stata abbastanza “stirata” in questo episodio,  nel senso che la sintomatologia riconducibile alla malattia era scarsa ed inoltre Kenny presentava contemporaneamente manifestazioni sia acute che croniche della malattia. Capirete meglio da voi stessi con la descrizione che ne segue cosa intendo dire!
 
La MALATTIA DI LYME ( il nome deriva dall’omonima cittadina americana dove fu descritto il primo caso nel 1975) è una malattia infettiva causata da un batterio, la BORRELIA BURGDORFERI . L’infezione viene trasmessa agli uomini e agli animali attraverso la puntura di una ZECCA, specialmente del genere Ixodes, che è il principale vettore della malattia. Succhiando il sangue degli animali infetti, la zecca è in grado, con i successivi morsi (le zecche pungono indifferentemente tutti gli esseri a sangue caldo, compreso l’uomo) di trasmettere la borrelia e quindi l’infezione. I luoghi nei quali è più facile contrarre la malattia sono le zone boscose e ricche di cervi, dal momento che questo è l’habitat naturale per le zecche. In Italia la malattia è maggiormente presente in Trentino, in Friuli ed in Liguria.
 
La prima manifestazione della malattia è l’ERITEMA MIGRANS: una macula (arrossamento della pelle localizzato) o una papula eritematosa (arrossamento rilevato) nella zona del morso che compare di solito dopo 7-10 giorni dal morso della zecca (non vi è menzione nella puntata di questo! ma certamente è abbastanza frequente che nella realtà il paziente non ricordi o addirittura non si renda conto del morso di una zecca!) e che tende lentamente nell’arco di giorni o settimane ad espandersi per formare una larga lesione rotondeggiante, che tende a risolversi al centro lasciando un margine esterno in espansione. Spesso all’eritema si accompagna una sindrome simil-influenzale caratterizzata da malessere generale con febbricola  talvolta preceduta da brivido, astenia, dolori articolari (MALATTIA DI LYME LOCALIZZATA) (Solo dopo aver tagliato i capelli di Kenny si scoprirà che egli presentava il classico eritema migrans che prima risultava tuttavia nascosto dalla deformità del viso e dai capelli! E la n° 13 aveva dunque ragione! Non solo carina ma anche brava! O almeno così la fa apparire lo show!!!)
 
In assenza di una terapia idonea può seguire poi la diffusione dei germi attraverso il sangue (MALATTIA DI LYME DISSEMINATA) con comparsa dell’eritema migrans in altre parti del corpo, astenia ingravescente, mal di testa, rigidità del collo, paralisi del facciale, febbre, comparsa di adenomegalie (ingrossamento dei linfonodi). Questa progressione di malattia è graduale e si manifesta nell’arco di mesi o addirittura anni fino alla MALATTIA DI LYME TARDIVA nella quali predominano le manifestazioni artritiche (arrossamento, gonfiore, calore e dolore a carico prevalentemente delle grosse articolazioni) e i disturbi neurologici (disorientamento, confusione, vertigini, perdita della memoria, parestesie alle braccia ed alle mani, alle gambe ed ai piedi,…). Se lasciata progredire la malattia tende a cronicizzare e, dopo un periodo di anni, a determinare esiti permanenti.
 
E’ quindi importante fare una diagnosi tempestiva prima che si instaurino le manifestazioni artritiche e neurologiche. La diagnosi può essere sospettata sulla base della presenza dell’eritema migrans (assente però nel 10-20 % dei casi) e degli altri sintomi, specialmente se associati all’evidenza di una puntura di zecca. La diagnosi può essere poi confermata dalla presenza agli esami del sangue di specifici anticorpi rivolti verso la Borrelia Burgdorferi.
La forma localizzata, ma anche quella disseminata, generalmente rispondono bene ad una terapia antibiotica appropriata con una pronta guarigione. La percentuale di cura tuttavia si riduce se il trattamento viene instaurato nelle fasi tardive della malattia.


 

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